
Dott.ssa Katia Baldovin
Psicologa Psicoterapeuta
a Rovereto
- Orientamento Cognitivo Comportamentale
- Terapeuta EMDR
- Consulente in Psicologia dello Sport
- Adulti e adolecenti
- Bonus Psicologo
Anche colloqui on line.
Chi sono
Sono Katia Baldovin, Psicologa – Psicoterapeuta di orientamento cognitivo comportamentale.
Ho conseguito la laurea in Psicologia a Padova, indirizzo clinico e di comunità, nel 2002, con votazione 110/110.
Ho poi continuato la mia formazione a Verona specializzandomi in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale nel 2007, con votazione 30/30
Ho molti anni di esperienza professionale nelle Comunità Terapeutiche per persone con problematiche psichiatriche e nelle Scuole Medie Superiori, come Psicologa Psicoterapeuta e ho collaborato con alcune associazioni sportive, come consulente in Psicologia dello Sport.
Subito dopo la specializzazione in Psicoterapia ho aperto uno studio di Psicoterapia nel vicentino e negli anni ho fatto esperienza di diverse problematiche: disturbi d’ansia, depressione, problematiche relazionali, difficoltà genitoriali, difficoltà in età adolescenziale…
Da poco sto proseguendo la mia attività professionale in Trentino.
Recentemente ho ampliato la mia formazione, diventando terapeuta EMDR, conseguendo il I e II livello di formazione.
La terapia EMDR è considerato uno dei trattamenti più efficaci (evidence-based) dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il trattamento dei disturbi post-traumatici.
Attualmente sto proseguendo la mia formazione frequentando un Master in “Neuropsicologia clinica del ciclo di vita: dall’infanzia all’età adulta”.
La neuropsicologia si occupa della valutazione e riabilitazione di persone con deficit delle abilità cognitive ed emotivo-motivazionali causati da lesioni o disfunzioni del sistema nervoso centrale.
Aree di intervento gestite
Alcune problematiche per cui sono specializzata.
L'ansia
L’ansia è una delle emozioni più frequenti, è considerata un’emozione “di base”. Porta ad uno stato di attivazione dell’organismo quando percepiamo una situazione come pericolosa e ci sentiamo minacciati. E’ di per sé un fenomeno normale. Quando siamo in ansia siamo predisposti a cercare soluzioni, rassicurazioni o vie di fuga. Se l’ansia è elevata proviamo una serie di sintomi fisiologici: aumento del battito cardiaco, aumento della frequenza respiratoria, sudorazione, nausea o sensazione di stomaco chiuso ecc… Ciò avviene perché l’organismo ha bisogno della massima energia muscolare per prepararsi ad affrontare una situazione difficile. L’ansia diventa quindi una risorsa che ci permette di rispondere al pericolo nel modo migliore. Può diventare un disturbo quando è eccessiva, sproporzionata ed ingiustificata: si manifesta di fronte alle situazioni che temiamo (ma che non sono oggettivamente pericolose o lo sono in lieve misura) e ende ad estendersi a situazioni simili. L’ansia, quando è eccessiva, porta ad evitare ciò che si teme, per cui si può arrivare a chiudersi sempre di più, rinunciando a molte attività e possibili opportunità.
La depressione
La depressione è caratterizzata da diversi aspetti. Ci si sente: giù di morale, “depressi”, scoraggiati, abbattuti. Si perde interesse per attività un tempo piacevoli e gratificanti, si ha la sensazione di essere inutili e può diventare faticoso prendere anche le decisioni più semplici, di tutti i giorni. Capita a tutti di sentirsi, in certe occasioni, giù di morale, affaticati e poco energici: nella depressione, però, questi sintomi sono costanti, persistenti e causano un peggior “funzionamento”: peggiora vistosamente il rendimento lavorativo, si deteriorano i rapporti con le persone…
La fobia sociale
La fobia sociale è la paura delle situazioni “sociali” (presenza di
persone non-familiari) e di essere giudicati da queste in modo negativo: si teme di comportarsi in modo “sbagliato”, di fare brutte figure. Si prova un forte imbarazzo! Può diventare difficile: telefonare, mangiare davanti ad altri, anche farsi servire da un commesso o entrare in una sala d’attesa.
Si teme di mostrare agli altri i segni del proprio imbarazzo: diventare rossi, balbettare, tremare, sudare o bloccarsi e non riuscire a dir niente. Si può arrivare ad evitare molte situazioni in cui ci si sente giudicati (rinunciare ad una promozione lavorativa, rifiutare inviti, chiudersi sempre più nelle poche situazioni che danno sicurezza con parenti o amici molto stretti).
L’ipocondria
L’ipocondria (o ansia per la salute) è una forte preoccupazione legata alla paura di avere una grave malattia. Essa è legata ad un’interpretazione sbagliata di alcuni segni e sintomi fisici o semplici modificazioni corporee fisiologiche, che vengono giudicati come indici di grave malattia. L’attenzione è eccessivamente concentrata sul corpo. Le visite mediche ripetute, gli esami diagnostici e le rassicurazioni da parte del personale competente non aiutano a diminuire lo stato di
angoscia, che cala solo momentaneamente: la paura persiste nonostante venga esclusa dai professionisti la presenza di una patologia fisica grave.
Lo stress
Lo stress è la risposta dell’organismo (fisica e psicologica) a compiti o richieste esterne (fatte da altre persone o causate da situazioni oggettive) che vengono vissute come eccessive o molto impegnative. Ci sono diversi tipi di stressors, ossia fattori che causano stress, piacevoli o spiacevoli: matrimonio, divorzio, promozione lavorativa, nascita di un figlio, pensionamento, malattie fisiche…. Non è detto che lo stressor abbia conseguenze negative, può essereù “benefico” se noi rispondiamo con maggior tono e vitalità. Molto dipende da come noi interpretiamo ciò che ci accade.
La fobia sociale
La fobia è una forte paura che si attiva in situazioni specifiche (paura di volare, dell’altezza, degli spazi chiusi, dell’acqua, del sangue e delle ferite…).
E’ sproporzionata rispetto al reale pericolo e persiste nonostante i tentativi (da parte nostra e degli altri) di dare delle spiegazioni razionali per diminuirla.
Sfugge alla nostra capacità di controllo. Si manifestano sgradevoli sintomi fisiologici: tachicardia, nausea, diarrea, senso di soffocamento, sudorazione eccessiva, tremito. Si desidera solo una cosa: fuggire!
Queste sono alcune delle problematiche che possiamo incontrare nell’arco della nostra vita e che possono essere affrontate efficacemente con una psicoterapia che utilizzi l’approccio cognitivo-comportamentale.
Come funziona
Lo scopo della terapia è di insegnare a modificare emozioni e comportamenti che impediscono il raggiungimento dei nostri obiettivi e ci fanno soffrire. Si mira ad ampliare la capacità di prendere decisioni, di agire e di comunicare con gli altri al fine di ottenere una buona realizzazione di sé.
1.
Primo colloquio
Valutazione generale del problema e spiegazione di come si svolgerà la terapia. Il paziente valuta se proseguire e la terapeuta valuta se un percorso psicologico è appropriato.
2.
Valutazione diagnostica
Si effettuano 3/4 colloqui con lo scopo di approfondire le problematiche e indicare strategie che nell’immediato possono dare sollievo. Si valuta assieme quali obiettivi raggiungere nel percorso. Il terapeuta valuta le strategie terapeutiche più indicate a tale scopo. Il paziente valuta, con le maggiori informazioni acquisite, se intraprendere il trattamento.
3.
Trattamento
Si mettono in atto strategie e tecniche terapeutiche, di orientamento cognitivo-comportamentale, validate scientificamente*, che hanno come obiettivo primario il cambiamento nel modo di pensare e interpretare gli eventi che ci porta a vivere emozioni dolorose e a mettere in atto comportamenti poco efficaci o distruttivi. Si mira inoltre ad una maggior consapevolezza di se stessi, che ci aiuta a capire quali sono i campanelli d’allarme a cui fare attenzione (e quali le mosse adeguate) per evitare ricadute future. Infatti il fine ultimo è quello di aumentare la propria autonomia: la capacità di reagire positivamente alle difficoltà senza un sostegno esterno.
4.
Colloqui di sostegno
Il problema può essere risolto anche a seguito di qualche colloquio di sostegno mirato a chiarire la problematica e suggerire delle strategie utili per affrontarla. Questo può essere sufficiente per superare momenti difficili ritrovare la propria energia e le proprie capacità.* La Psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale è riconosciuta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) e dall’Istituto Superiore di Sanità come l’intervento maggiormente efficace per molti disturbi psicopatologici.
Problematiche che possono essere efficacemente affrontate:
- Disturbi d’Ansia
- Depressione
- Problematiche di Coppia o Relazionali
- Problematiche in Età Adolescenziale
- Disturbi del Sonno
A volte ci si può sentire sopraffatti dai propri problemi o dalle proprie emozioni o preda di un disagio interiore più difficile da definire: la società è sempre più complessa, i ritmi di vita sono spesso stressanti e alle volte si ha l’impressione di essere in continua corsa senza capire dove si vuol arrivare. Un aiuto competente e professionale può indicarci la strada giusta per ritrovare il nostro equilibrio e la nostra sicurezza.